mercoledì 8 dicembre 2021

Covid: politica e psichiatria

 

I dati statistici sulla pandemia da covid si vanno man mano consolidando: in tutti i paesi c'è una forte correlazione fra percentuale di non vaccinati e percentuale di morti per covid. Chi, invece di parlare di incidenza percentuale parla di numeri assoluti, o ignora l'analisi statistica o imbroglia. 
Di fronte a questa evidenza, perché resiste ancora una minoranza rumorosa e pericolosa di persone che, non solo hanno deciso di non vaccinarsi, ma sono diventati 'attivi propagandisti' contro la vaccinazione? 
Io alla paura di vaccinarsi non ci credo. Gli Italiani sono forti consumatori di farmaci. Tutti i farmaci hanno delle controindicazioni che, a leggere i bugiardini, fanno venire i brividi, ma noi ne consumiamo il doppio dei Tedeschi. Dunque escludiamo la paura. 
Rimangono in piedi due ipotesi: la strumentalizzazione politica e i disturbi psichici, cause che in alcuni casi operano in modo indipendente e in altri casi si intrecciano e si sommano. 
1. La strumentalizzazione politica è resa evidente dal posizionamento di alcuni partiti in relazione al problema. I partiti che si ispirano alle teorie liberiste in ambito economico, e a quelle darwiniste in ambito filosofico, vedono nella libertà di non vaccinarsi il riconoscimento e il trionfo della superiorità genetica e caratteriale di alcuni individui rispetto ad altri. 
2. Le patologie psichiche sono rilevabili nelle argomentazioni complottistiche. Le personalità paranoidi (forma attenuata di quelle paranoiche) sono fenomeni individuali, che talvolta possono però diventare collettivi attraverso il contagio sociale. 
 La paranoia è paura degli altri, timore che gli altri vogliano costantemente farci del male. Da questi pericoli il paranoide si difende solitamente isolandosi, ma in certi momenti storici si creano le condizioni per l'aggregazione sociale fra soggetti malati. In questi casi la percezione di pericoli da parte di tutto il mondo circostante si trasforma in un pericolo, o meglio un nemico, ben preciso. 
 Ciò avvenne nella Germania nazista verso gli Ebrei e, più recentemente, nella Padania, prima verso gli Italiani del sud e poi verso gli immigrati extraeuropei. Questo passaggio dalla paranoia individuale a quella collettiva è quasi sempre fomentata, strumentalmente, da alcune forze politiche.

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