sabato 22 gennaio 2022

Film e canzoni

 Stasera ho guardato metà di un film e, quando è terminato, mi sono detto: "L'80% dei film e il 95% delle canzoni hanno per oggetto una storia d'amore fra un uomo e una donna".
Fino ai 60/70 anni le persone dedicano 7/8 ore al giorno al riposo, 7/8 al lavoro, 4/5 per fare spese, mangiare e pulizie, 2/3 ai rapporti con gli amici e ai divertimenti (tv, computer ecc.), in pratica passiamo il 90% della giornata in tutte queste attività e poi, nei film e nelle canzoni, sembra che il rapporto si capovolga. 
Non siamo stufi di vedere ogni sera uomini e donne che si corteggiano e poi si ignorano, litigano e poi fanno pace, si baciano e poi si menano, si tradiscono e poi si riprendono, si lasciano e poi si ritrovano?
A me magari nemmeno piacevano, ma una volta si vedevano anche i pastori che guidavano le mandrie, i soldati che guerreggiavano, i contadini che affondavano i piedi nei campi, le mogli che stendevano i panni, gli uomini che tornavano stanchi dal lavoro, i bambini che andavano a scuola e poi giocavano. C'era, sì, anche la storia romantica d'amore, ma occupava il 40% dei film, non il 90!
Qualcuno che è andato un po' più di me fuori dall'Italia (ci vuol poco!), osserva: "Siamo noi mediterranei che, anche quando facciamo altro, pensiamo sempre all'amore e al sesso. Nel resto d'Europa a queste cose le persone non riservano più del 20% dei propri pensieri". 

domenica 2 gennaio 2022

Il tafano e il cavallo


<<…non troverete facilmente un altro come me, posto a fianco della città come di fianco a un cavallo grande e di razza, ma per la sua grandezza piuttosto lento e bisognoso di un tafano per essere stimolato>> (Platone, Apologia di Socrate, XVIII)

Chi mi conosce sa che, nonostante io abbia come chiunque tanti difetti, sono persona umile. Il richiamo a Socrate non può essere dunque relativo alle sue virtù intellettuali e morali, ma alla sua metafora del tafano, animaletto certamente poco nobile, ma utile a risvegliare un cavallo pigro.
Qual è il cavallo pigro che intendo stimolare? E’ l’apparato politico che, dopo la fusione fra Corigliano e Rossano, continua ad amministrare i nuclei urbani di cui la nuova città si compone come entità separate.
Questa separatezza viene perpetuata a due livelli:
- a livello urbanistico, in cui non si è capaci di tracciare vie di collegamento urbane, utili a traffici commerciali e scambi culturali;
- a livello di simboli di aggregazione sociale.

Nel 2016, due anni prima del referendum sulla fusione, pubblicai un lungo articolo in cui auspicavo l’avvicinamento fisico e culturale delle due comunità originarie, ma sembra che esso non sia stato di alcuna utilità per… orecchie che non vogliono sentire ed occhi che non vogliono vedere. [http://ilsemedellutopia.blogspot.com/2016/05/rossano-corigliano-dal-campanilismo.html]
Ma, come un tafano, ripropongo e riproporrò con caparbietà, le linee guida di quella proposta, semplificandola affinchè... gli occhi chiusi si riaprano.
Lo faccio oggi con i due schemi esplicativi che qui seguono.