domenica 28 luglio 2019

L’ape regina, 1963, con Ugo Tognazzi e Marina Vlady




I motivi per cui ci si sposa sono tantissimi: impossibile una reductio ad unum. Amore e matrimonio sono i soggetti più frequenti nella letteratura, nella cinematografia, nello squallore televisivo e in quello della cronaca rosa e nera. In ogni settore e in ogni autore, c’è una versione diversa, spesso una diversa miscela delle varie componenti del sentimento amoroso e del vincolo matrimoniale. C’è la componente biologica (procreare), quella sessuale (pulsioni libidiche), quella psicologica (combattere la solitudine), quella economica (piccole economie di scala), quella sociologica (la marginalità sociale dei o delle single) e per qualcuno quella religiosa (che stranamente coincide con quella biologica: la procreazione).
Nel film di Marco Ferreri del ’63, L’ape regina, a prevalere è la prima; tutte le altre sembrano essere solo sussidiarie.

Per essere coerente con la mia impostazione culturale, dovrei rifiutare a primo acchito questa visione. Eppure, guardando e riguardando più volte con attenzione questo magnifico film, me ne lascio quasi sempre catturare. Forse è perché per dieci anni ho avuto in casa una cagnolina dal cui comportamento ho imparato diverse cose.
Da quando Pallina – questo era il nome della mia adorata piccola amica – cominciò ad avere l’estro venereo, mi era difficile portarla a spasso perché davanti al portone di casa si riunivano tutti i maschi randagi del quartiere, che avvertivano il suo stato attraverso gli odori fin dal quinto piano dove abito e l’aspettavano al varco. La cosa mi stupì molto, perché in precedenza non avevo avuto alcuna esperienza con gli amici e le amiche a quattro zampe. Ma a stupirmi non fu solo l’interesse dei maschiacci, quanto il fatto che, in quei giorni particolari dell’estro, e solo in quelli, anche Pallina, anziché abbaiare come al solito per difendere il suo territorio, tirava dal collare in direzione dei maschietti.
Infastiditi della cosa (per sottrarla a indesiderate gravidanze, ad ogni uscita bisognava tenerla in braccio) in famiglia abbiamo deciso, anche se con un certo senso di colpa, di farla sterilizzare. Dopo l’intervento nessun randagio si fece più vedere sotto casa e ad ogni incontro occasionale Pallina ricominciò a pensare solo alla difesa del territorio. Non era dunque la libido a fomentare i desideri ma l’istinto di paternità e maternità.

Facile dire che tutto ciò non ha alcun rilievo per gli esseri umani: ci sono la parola, l’educazione, gli studi, le norme sociali, i calcoli di convenienza ecc. E chi può metterlo in dubbio?
Eppure credo che nelle storie d’amore e nella vita coniugale qualcosa di primitivo sia rimasto anche nella specie più evoluta. E anche il film di Ferreri – nonostante l’incomprensibile censura da parte delle autorità ecclesiastiche dell’epoca – proprio questo voleva sottolineare. Questa è almeno la mia interpretazione.
Vediamone i passaggi fondamentali per verificare se ciò è vero.

Alfonso è un benestante commerciante di Parma, proprietario insieme al suo amico X di una concessionaria di automobili. Ha quaranta anni e, dopo aver fatto il tombeur de femmes per lunghi anni, decide di sposare Regina, una ragazza bella e di buona famiglia.
Regina ha avuto una severa educazione religiosa e fino al matrimonio resterà perciò illibata; per Alfonso solo parole dolci, carezze e qualche casto bacetto. Ma in materia lei cambierà imprevedibilmente e repentinamente subito dopo il giorno del matrimonio: vuole rapporti molto intensi e frequenti.
Di ciò, nei primi mesi, Alfonso era felice e orgoglioso, ma quando le avances di Regina diventano quasi ossessive, lui non ce la fa più fisicamente e psicologicamente. Prova a sottrarsi con l’alibi dell’eccessivo lavoro, ma lei lo insegue persino a tarda sera nell'ufficio della concessionaria, dove lui fa finta di lavorare. E anche lì, sul divano (vedi foto), non può deludere le forti aspettative della moglie.
Il comportamento di Regina cambia però improvvisamente per la seconda volta non appena si accorge di essere incinta. Adesso aspetta un bambino, frutto dei suoi focosi amplessi, e per lei i rapporti sessuali cessano di avere ogni interesse.
Deluso da questa nuova svolta, Alfonso cade in depressione, si ammala e muore. Ma in casa si festeggia la nascita del ‘nuovo Alfonso’, e Regina, oltre che mamma, diventerà una ottima amministratrice della concessionaria! Morto un fuco, se ne fa un altro!

* * *

Il film del 1963 – ottima annata per Italia e Francia - è interpretato da Ugo Tognazzi, sulla cui bravura è superfluo spendere qualunque parola, e da una brava e bellissima Marina Vlady. Premiato, il primo, col Nastro d’Argento nel 1964 come migliore attore protagonista e la seconda al XVI Festival di Cannes per la migliore interpretazione femminile.
Ho una copia quasi perfetta del film su CD. Ho provato a caricarlo su YouTube ma è stato bloccato per violazione del copyright. La cosa mi ha fatto molto arrabbiare perché, a 56 anni di distanza dalla sua produzione, credo che il film possa essere difficilmente sfruttato (i gusti del pubblico giovanile sono troppo cambiati e i film di qualità, soprattutto in bianco e nero, possono al massimo ottenere qualche raro passaggio sulle tv). Ma sono ancora più deluso dalla sciocca rivendicazione del copyright, perché la libera condivisione delle opere culturali è, a mio avviso, a fondamento di una società civile. “Tenetevi pure case, terreni e fabbriche – direi a coloro che oggi coi loro mezzi finanziari stanno conquistando l’economia e condizionando la politica – ma almeno fate circolare le idee!”
Tuttavia, se su YouTube ci sono strumenti sofisticatissimi per bloccare la libera circolazione dei video, non altrettanto avviene per canali informatici di secondo piano. Lì ho trovato un discreto video del film di cui ho parlato (diviso in primo e secondo tempo) e poi tramite Google ho trovato il PDF di un libro edito nello stesso anno, che dopo una esposizione ampia dei temi trattati nel film (60 pagine) ne riporta la sceneggiatura integrale (senza tagli dovuti alla parziale censura cui il film fu sottoposto) e una serie di fotogrammi.
Per gli amici interessati riporto qui di seguito i link:

https://www.dailymotion.com/video/x6fgfm7 (1° tempo)

https://www.dailymotion.com/video/x6fg8nf (2° tempo)

https://it.scribd.com/doc/210006534/Matrimonio-in-Bianco-e-Nero-l-Ape-Regina-pdf (sceneggiatura)
Per scaricare il pdf è necessario iscriversi a www.scribd.com. Se ciò fosse difficoltoso o sgradito lo si può chiedere al mio indirizzo email presente sul blog.