venerdì 29 settembre 2017

Corigliano-Rossano. Fusione, conurbazione e rilancio della Sibaritide.


Riprendo il discorso del mio articolo del 26 maggio 2016 sulla proposta di fusione dei due Comuni limitrofi di Rossano e Corigliano Calabro,(1) per analizzare il problema da una diversa angolazione, cioè quella dei rapporti demografici fra questi due comuni e il capoluogo di provincia (Cosenza), e poi per qualche considerazione a margine sulle sedi delle circoscrizioni giudiziarie. Per facilitare i raffronti utilizzerò dei grafici da me pazientemente rielaborati, ai quali spero non troppi lettori saranno allergici. Ecco il primo di essi, relativo all’andamento di Corigliano e Rossano dal 1861 al 2016 in base ai dati dei Censimenti effettuati.(2)

Fig. 1
Dal 1861 al 1891 Rossano (linea blu) ha una leggera prevalenza sulla vicina Corigliano (linea rossa); in media 16.000 abitanti contro 11.000, la qual cosa spiega perché nel 1861 l’amministrazione dello Stato abbia assegnato il Tribunale a Rossano. Dal 1901 al 1961 le due città crescono con lo stesso ritmo, arrivando ciascuna a circa 24.000 abitanti, ma dal ‘61 è Corigliano ad avere un leggero vantaggio; nel 2016 gli abitanti sono 40.426 contro 36.724.
Dal 1961 a oggi, nonostante la forte emigrazione, entrambe le città hanno comunque una crescita lenta ma continua passando, insieme, da 33.600 ab. a 77.150 (+130%). (linea grigia)

Un percorso molto diverso avranno le città di Cosenza e Rende. Vediamolo nella fig. 2.

Fig. 2
La crescita demografica di Cosenza (linea blu) ha un andamento sostenuto fra il 1891 e il 1941 (da 19.000 a 40.000 ab.) ed ha una impennata fra il 1941 e il 1981, passando da 40.000 a 107.000 abitanti.
Dal 1981 a oggi scende però da 107.000 a 67.000, con un calo vertiginoso di 40.000 abitanti, compensato dalla crescita dei comuni limitrofi di Rende (+ 22.000) (linea rossa), Castrolibero (+ 7.500 ab.) e Mendicino (+ 5.300). Crescite più contenute si sono verificate in altri comuni: Casali del Manco (+ 2.000)(3) , Marano Principato (+ 2.000), Marano Marchesato (+ 1.500), Dipignano (+ 1.300), Castiglione Cosentino (+ 1.100), Rovito (+ 1.000) e Zumpano (+ 1.000). Altri centri viciniori non hanno avuto variazioni significative o hanno subito un decremento.
Raffrontando l’andamento dei due grafici, possiamo dedurre che, fra il 1971 e il 2011, mentre nella Sibaritide si è verificato un flusso dai centri piccoli verso i nuclei urbani più consistenti, nell’Alta Valle del Crati si è verificato un flusso opposto (quasi una fuga) da Cosenza verso Rende e i centri minori.

Veniamo ora a un terzo grafico in cui riassumiamo insieme le linee di tendenza di Cosenza+Rende e di Corigliano+Rossano. Aggiungiamo anche quella di Castrovillari, ma solo per valutare il problema specifico del Tribunale.


Qui è ben evidenziato come fino al 1901 la popolazione complessiva di Rossano e Corigliano (linea rossa)fosse superiore a quella di Cosenza più Rende (linea blu). Nel 1981 queste ultime (132.082) diventeranno invece quasi il doppio di Corigliano e Rossano (68.259), ma poi fra l'81 e il 2016 la distanza si ridurrà a un poco significativo 20%.
In alcune indagini si sostiene che il travaso demografico da Cosenza verso i nuclei urbani minori sia da intendere come il sorgere di una vasta area urbana più funzionale rispetto all’assetto preesistente. Ciò è vero se si considerano i nuclei urbani ben collegati all’asse CS-Rende, ma è meno accettabile, ad esempio per quelli come Dipignano o Spezzano Piccolo o altri, per i quali occorrono 30 minuti di viaggio in auto. Lo stesso tempo si impiega da Cariati a Rossano e da Cassano a Corigliano, ma nessuno per ora si sognerebbe di parlare in questo caso di un’area urbana tanto vasta; io, nel mio articolo prima richiamato, ho parlato di 'area urbana' solo a proposito di Rossano e Corigliano, i cui uffici e servizi comuni – collocati al centro del territorio - sarebbero raggiungibili in soli 5 minuti.

L’andamento demografico di Castrovillari è stato inserito nel grafico (linea grigia) solo per dare un’idea dell'insipienza e la malafede con cui è stato deciso l’accorpamento del Tribunale di Rossano a quello di Castrovillari, e il grafico si commenta da sé: in 150 anni Castrovillari passa da 8.000 a 22.000 abitanti, cioè tanti quanti Rossano o Corigliano, singolarmente, ne contavano nel lontano 1951.
La marginalità geografica e demografica di Castrovillari (Area D) rispetto alla relativa circoscrizione giudiziaria è ben evidenziata dalla fig. 4, nella quale il colore verde (Area E) indica chiaramente le due aree più urbanizzate della Provincia di Cosenza.
Per una migliore lettura dei grafici e dell'ultima immagine, si consiglia di cliccarvi sopra.

Fig. 4 (Circoscrizioni giudiziarie della Provincia di CS e ripartizione dei Comuni per fasce demografiche)

Note

1. http://ilsemedellutopia.blogspot.it/2016/05/rossano-corigliano-dal-campanilismo.html

2. Qui, come nei due grafici che seguono, i dati relativi al 1891 (anno in cui non venne effettuato il censimento) sono stati ricavati per interpolazione fra il decennio precedente e quello successivo. 
I dati del 1941 sono in realtà quelli rilevati nel 1936. Chissà, forse il Duce sapeva già che nel ’41 sarebbe stato difficile!

3. Il 26 marzo 2017 i cittadini di Pedace, Casole Bruzio, Serra Pedace, Trenta e Spezzano Piccolo hanno deciso con un referendum la fusione dei precedenti comuni nel nuovo comune di Casali del Manco.