sabato 27 novembre 2021

Lavori perduti. Il barbiere





La mia prima esperienza di taglio dei capelli, senza essere accompagnato, fu tragicomica. Nella saletta del barbiere c'erano una decina di persone e io ero fra gli ultimi. Seduto, composto e in silenzio, attesi forse per due ore il mio turno. Sembrava che per una barba il 'mastro' impiegasse un anno e per un taglio di capelli un secolo. Li avete osservati nella loro lentezza? Vanno alla fine a scovare i peluzzi sfuggiti alle forbici uno per uno.
Dunque quando arrivò finalmente il mio turno mi sedetti. Dopo circa dieci minuti metà dei capelli era per terra. L'artista, mastro Nicola, era a metà dell'opera, forse dopo altri 15 o 20 minuti sarei stato... liberooo!
Ma non andò così. Entra un signore di un paesino vicino Rossano e dice: "Ho il pullman che sta per partire, possiamo fare la barba?". L'artista mi fa scendere dalla poltroncina e mi prega di aspettare. Io scendo, ma... non aspetto. Corro verso casa con mezza testa tosata e mezza testa coi capelli lunghetti. A casa mi aspettavano risate beffarde: il danno e la beffa!
Di tosatori d'uomini all'epoca, 1955,  quando io avevo circa 7 anni, ce n'erano forse 20 o 30 e i loro saloni erano quasi sempre affollati. Ci andavano tutte le categorie sociali. Professionisti e commercianti spesso, contadini e operai forse una volta la settimana. Su 12.000 uomini del paese pochi si radevano in casa (non c'erano ancora i rasoietti bic) e nessuno era capace di farsi i capelli da sé. Fare il barbiere non faceva diventare ricchi, ma consentiva di vivere in dignitosamente. Per questo in ogni salone c'era un giovanissimo apprendista (spesso un bambino delle medie) che porgeva il pennello e le forbici adatte e durante la 'tosatura' allontanava dai piedi dell'artista... la lana umana!
Le cose erano però destinate a cambiare: prima arrivarono i pennelli, la crema da barba in barattolo e il rasoietto bic, poi la schiuma, poi il rasoio elettrico e infine il... tagliacapelli! Ora i saloni non sono più 25 o 30, forse neppure la metà, e i pochi rimasti sono per lo più... deserti. Un altro mestiere è perduto!



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