martedì 25 ottobre 2011

"In Onda" veritas

Nell’ultimo post, fra i possibili interventi per mettere sotto controllo le spese dello Stato, ne avevo indicato uno per il quale la ragionevolezza era quasi pari all’assurdità: eliminare le Regioni anziché le Province.
La ragionevolezza era di natura contabile: le regioni assorbono il 19% del bilancio statale per erogare ben pochi servizi e mantenere degli “onorevoli” che hanno gli stessi privilegi dei parlamentari, pensioni incluse. L’assurdità era di natura politica: per rinunciare alle regioni dopo la bocciatura delle macro-regioni, la Lega dovrebbe sciogliersi come neve al sole o essere messa all’angolo sia dalla destra che dalla sinistra.

Questa idea, ragionevole dal punto di vista economico ma destinata probabilmente a cadere nel vuoto, è stata sostenuta dopo due giorni, a sorpresa, nella trasmissione “In Onda” di LA7, anche da Vittorio Feltri, che di tutto può essere accusato - partigianeria o complicità col Governo Berlusconi e un taglio giornalistico disincantato che talvolta rasenta il cinismo - tranne che di essere uno sprovveduto.
Giovedì 20 ottobre scrivevo “Si parla molto di eliminazione delle Province, ma, Lega permettendo, io guarderei eventualmente di buon occhio all’eliminazione delle Regioni (fino al 1970 non esistevano e nessun cittadino ne sentiva grande necessità). (…) A guardare le cifre, il confronto è facile: i trasferimenti di denaro dallo Stato a Comuni e Province ammontano a 15 mld, mentre quelli alle Regioni sono pari a 86 mld.”
(http://ilsemedellutopia.blogspot.com/2011/10/il-bilancio-dello-stato-secondo.html  )
Sabato 22 Feltri, rispondendo ad una domanda di Luca Telese, diceva “Segnalo che il debito pubblico ha cominciato a crescere vertiginosamente in coincidenza con l’istituzione delle Regioni. E quindi anche su questo potremmo fare una discussione approfondita, perché tutti vogliamo abolire le Province tranne la Lega, quando la maggiore fonte di spesa è proprio l’istituzione Regione”.
(http://www.la7.it/inonda/pvideo-stream?id=i468301  , dal minuto 12:45 al minuto 13:28 della trasmissione)

In quella trasmissione Feltri sottovaluta l’indignazione dei giovani e arriva a dire che non trovano occupazione perché non sono abbastanza preparati per svolgere un lavoro preciso. E, quando Concita De Gregorio gli dice che gli manderà allora centinai di migliaia di giovani che sanno fare bene un lavoro ma non lo trovano, lui appare in evidente imbarazzo.
Quando però ha parlato dell’origine dell’eccessivo indebitamento dello Stato, a mio avviso ha colto nel segno. I politici di destra lo avevano sempre imputato alle lotte operaie e studentesche degli anni Sessanta e Settanta, senza considerare che in quel periodo crescevano i salari e il welfare, ma cresceva anche l’economia. A infliggere il pesante colpo al bilancio dello Stato fu in realtà l’istituzione dei nuovi e inutili centri di spesa regionali. Mi fa piacere che Feltri si dissoci, in questa analisi, dagli altri liberisti a oltranza e dagli storiografi improvvisati.
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