domenica 5 giugno 2011

Uomini di fede con diritti d'autore

Ci sono uomini di grandi qualità intellettuali, che si fanno portavoce di valori e che lavorano per divulgare il loro sapere e condurre così singoli uomini o l’intera società verso nuovi orizzonti. Parlo di illuminati laici, come Eugenio Scalfari, o di egregi studiosi della religione, come Enzo Bianchi e Vito Mancuso.
Sono persone che apprezzo molto, ma che suscitano in me un importante interrogativo: se il loro scopo (per non dire la loro missione) è quello di far giungere a tutti il loro messaggio, perché mettono le loro opere sul mercato editoriale a prezzi così alti? Che bisogno c’è di una rilegatura elegante, di un editore importante, di una distribuzione presso librerie che, da quanto mi risulta, pretendono circa il trenta per cento del prezzo di copertina? E, soprattutto, se amano così tanto il popolo, perché pretendere cospicui diritti d’autore?
Che io sappia, Scalfari non dovrebbe avere bisogno di tanto denaro. Ha ormai una certa età e, alle spalle, una carriera giornalistica importante e remunerativa. A cosa gli serve altro denaro? Enzo Bianchi è fondatore di una comunità cristiana in cui lo stile di vita quotidiano dovrebbe essere improntato all’indirizzo evangelico della povertà. Allora perché i suoi libri costano quanto quelli di un qualunque saggista? Vito Mancuso si fa coraggioso alfiere di una approfondita esegesi dei testi sacri, per dare una svolta più moderna ai principi religiosi. E allora perché i suoi volumi sono inaccessibili alla gente comune, che fa fatica a far quadrare il bilancio familiare?
La stessa cosa vorrei dire per i libri di D’Alema e Veltroni o altri politici della stessa estrazione, che dicono di battersi per il popolo e la democrazia. Ma per loro queste domande non me le pongo proprio: devono abitare in appartamenti lussuosi e concedersi la barca lunga per solcare i mari e andare in vacanza negli stessi posti in cui vanno gli industriali e i manager. Per loro è inutile farsi troppe domande: parlano alla sinistra ma con gli occhi guardano a destra e con le mani pescano a destra e a manca.

Sono in tanti - gente di minore caratura - quelli che studiano i problemi politici e morali della nostra epoca e dedicano ore e ore della giornata e anni e anni della loro vita per comunicare qualcosa agli altri. Non sono né degli Scalfari né un Bianchi o un Mancuso, ma mettono i loro modesti scritti su internet, dove tutti possono leggere gratuitamente. Se qualcosa merita poi di essere pubblicato su carta, lo fanno a costi bassissimi e la vendita è senza profitti. Oggi, con l’aiuto dei mezzi informatici, si possono stampare copie di un libro con un costo che va dai tre ai cinque euro. Allora perché i nostri tre moschettieri della laicità o della religione non mettono le loro opere sui loro siti oppure non le fanno arrivare nelle librerie a prezzi bassi?
L’ultimo libro di Eugenio Scalfari, Scuote l’anima mia Eros, costa 14,45 euro; L’anima e il suo destino di Vito Mancuso, un best seller, costa 18,61 euro; Enzo Bianchi ha pubblicato Una lotta per la vita. Conoscere e combattere i peccati capitali: chi vuole cimentarsi in questa dura battaglia deve però sborsare 14,88 euro. I tre libri vengono a costare complessivamente 48 euro mentre su internet potrebbero essere letti gratis. Qual è il motivo della scelta degli autori? Non è, per caso, che predicano bene e razzolano male? Non è , per caso, che per Padre hanno Dio ma per nipoti hanno i figli dei propri figli o i figli dei fratelli di sangue?

P.S. Mia moglie, fedele ascoltatrice della trasmissione Uomini e Profeti su Radiotre, che ospita molto di frequente Enzo Bianchi, mi fa osservare che la Comunità di Bose si autofinanzia col lavoro ed i contributi di tutti coloro che vi partecipano o ne vengono ospitati e che il ricavato dei diritti d’autore di Bianchi potrebbe essere il suo personale contributo economico alla comunità da lui organizzata e diretta. E’ molto probabile che sia così.
Osservazione accolta!
.
Copyright 2011 - all rights reserved